Alcuni piccoli appunti

Piccola storia di una lunga vita

Sono nato… tanti anni fa, ma il mondo era già formato, quindi se qualcosa non funziona non è colpa mia.

Ed ho dovuto lottare per sopravvivere!

Da piccolo, mi ricordo bene come se fosse ora, per procurarmi la colazione, dopo aver bardato il cammello dovevo avviarmi nella steppa, prima ancora che sorgesse il sole.

Camminavo giorni e giorni, fintanto che, con il cammello stremato arrivavamo ad una oasi. Qui lui beveva tutta l’acqua ed io dovevo rimanere a secco.

Dopo aver camminato altri giorni e giorni si potevano scorgere in lontananza i primi alberi…

Ancora chilometri e chilometri… poi finalmente i campi coltivati!

Munito di un semplice lazo di mia invenzione, catturavo il primo dinosauro che passava e dopo averlo domato (il cammello era proprio stremato, non potevo usarlo) lo attaccavo al carro per andare a raccogliere le patate.

Dopo le patate, l’insalata… e la frutta! A casa non poteva mancare nulla.

E così, dopo aver liberato il dinosauro iniziava il cammino verso casa, con il cammello in spalla perché non riusciva più a camminare.

Mi fermavo spesso lungo la strada per dissetare il cammello.

Infine, arrivando a casa con le prime luci dell’alba, iniziavano le faccende domestiche quali accendere il fuoco, mungere il cammello, sbucciare e cuocere le patate.

Dopo quest’ultima incombenza potevo chiamare la famiglia per la prima colazione, ben sapendo che prima di mezzogiorno mi sarebbe toccato un altro giro, questa volta dalla parte opposta, verso il mare.

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